martedì 10 giugno 2008

L'ora di Bernanke e Trichet

Siamo qui a commentare l'ennesima brusca inversione per il cambio euro dollaro ed osserviamo brevemente cosa è accaduto negli ultimi giorni.

Martedì scorso Bernanke,capo della FED,segnala che il tagli dei tassi USA è finito e supporta verbalmente la moneta americana come mai precedentemente aveva fatto: il cambio euro dollaro torna a lambire con forza area1,54.

Giovedì scorso Trichet dichiara che ,con tutta probabilità,nella prossima sessione BCE i tassi saranno alzati di un quarto di punto: il cambio euro dollaro s'impenna e in due sedute torna alla forte resistenza posta a 1,58.

In entrambi i casi,graficamente,l'impostazione era tale da far presagire un trend più duraturo.

Ieri,infine,sia Bernanke che Trichet ripetono le tesi espresse e il cambio nuovamente cambia rotta e i livelli di prezzo passano da 1,5840 a 1,55 figura.

In sostanza,come abbiamo ripetuto nei precedenti report, i movimenti volatili necessitano di una conferma grafica successiva per avere valenza strutturale. Ad oggi,infatti,con sguardo al medio termine,non vi sono indicazioni chiare per quanto riguarda il cross euro dollaro;un'uscita dal range 1,54-1,58 sarà invece di ausilio.

Il ritorno sopra 1,58 avrebbe target immediato a 1,60 e suo probabile break. Il ribasso sotto 1,5340-1,54 porterebbe ad acquisti e ritorno di fiducia sul dollaro americano con obiettivo a medio periodo in area 1,4950-1,50,vero livello psicologico.

Sul fronte macroeconomico,la bilancia commerciale USA si conferma debole,mentre ieri quella tedesca ha stupito per forza.

Il petrolio,infine,è tema scottante e comincia ad intimorire gli investitori;oltre ai consueti fattori che vanno a determinare la salita dei livelli di prezzo,segnaliamo una valutazione dell'impatto che avrebbe un conflitto militare in Iran,paventato da molti ormai. La potenza medio orientale è nell'occhio del ciclone e le tensioni geopolitiche crescono di giorno in giorno.

Con difficoltà individuiamo un target proiettivo a 148,50 dollari al barile. Solo prezzi sotto 120,sarebbero timido segnale di debolezza del trend parabolico del crude oil.

Fabio Caldato

Euroforex,Milano